“Il ministero degli Esteri sta mettendo in campo molti strumenti a sostegno dell’internazionalizzazione del sistema economico italiano. Lo ha detto Luigi Di Maio ministro degli Affari Esteri, intervenendo al forum “Export e made in Italy: Internazionalizzazione come strumento per lo sviluppo delle imprese. Digitalizzazione, innovazione e sostenibilità per il rilancio del Sud’, promosso dall’Ordine dei dottori commercialisti e degli esperti contabili di Napoli, all’Hotel Regina Isabella di Lacco Ameno a Ischia.
“Proprio nell’anno della contrazione degli scambi - ha rimarcato il ministro - l’export italiano ha fatto meglio di quello degli altri Paesi come Stati Uniti, Francia e Regno Unito. Il 2021 sta dimostrando un trand inequivocabile, nei primi cinque mesi si è raggiunto un + 23,9 % di crescita rispetto ad un anno fa. Il mese di Aprile ha visto il boom dei prodotti italiani all’estero facendo registrare il record assoluto di export del nostro paese superando il 2019 che era stato l’anno d’oro. Siamo il primo Paese dopo la ripartenza post- pandemica per valore di export. E’ un momento di grande fiducia delle imprese nel sistema economico. Anche la Campania fa la sua parte in questa ripresa confermandosi la prima del Sud per esportazioni in tutto il mondo”.
“L’Italia ha bisogno di ripartire e i segnali sono incoraggianti – ha sostenuto Vincenzo Moretta, presidente dei commercialisti partenopei - Dobbiamo continuare a sviluppare quelli che sono i nostri trand di sviluppo che avevamo già manifestato prima della crisi. Ad oggi - ha precisato - la crescita del prodotto interno lordo del nostro Paese è tutta legata all’export che per noi è strategico, la vera scommessa è quella di trasferire questa opportunità a tutte la gamma delle imprese soprattutto alle piccole e medie imprese che fanno fatica ad affacciarsi su questo percorso. Il Sud è un’opportunità, molti processi di internazionalizzazione aiutano il Mezzogiorno perché riducono le distanze quindi offre una capacità di affermarsi pur non avendo grandi risorse”.
“L’Università deve fornire alle aziende gli strumenti che sono l’intelligenza, la competenza e la preparazione dei suoi laureati – ha sottolineato Matteo Lorito, Rettore dell’Università Federico II di Napoli - che devono essere in grado di entrare nelle aziende e immediatamente aiutarle a internazionalizzarsi e anche a utilizzare nuove tecnologie. L’Università - ha proseguito - si sta riformando interamente e la pandemia è stato un grande acceleratore. Dobbiamo aumentare il numero di laureati ma anche il grado di assorbimento nelle aziende soprattutto al Sud”.
Alla sessione pomeridiana sono intervenuti Antonio Capaldo, presidente CDA Feudi di San Gregorio; Giuseppe Di Martino, Pastificio G. Di Martino; Fiammetta De Simone, De Simone Fratelli Srl; Aurelio Fedele, Componente CDA La Doria SpA; Giovanni Lombardi, presidente Gruppo Industriale Tecno; Costanzo Jannotti Pecci, CEO Palazzo Caracciolo SpA Industria Alberghiera; Giancarlo Carriero, presidente Convention Bureau Napoli; Carlo Palmieri, vicepresidente Pianoforte Holding - Yamamay e Carpisa; Giancarlo Lanna, componente CDA Adler Sia - Automotiv e Aero Spaziale e Andrea Foschi, consigliere nazionale dei commercialisti italiani.