NAPOLI - “I professionisti svolgono un ruolo importante anche in ambito sanitario: oltre ad esercitare la funzione di controllo, possono contribuire alla programmazione aziendale per garantire l’economicità dell’
“La spesa sanitaria è ancor più centrale in questo momento - evidenzia il segretario nazionale dei commercialisti Achille Coppola - L’utilizzo delle risorse europee, infatti, deve essere programmato adeguatamente utilizzando la professionalità dei commercialisti”.
Secondo Carmen Padula, coordinatrice del gruppo di lavoro Cndcec Service Economy, “l’emergenza Covid ha evidenziato l’importanza della digitalizzazione del settore e che l’assistenza domiciliare, inclusa la telemedicina, rappresenta il futuro della sanità. Ciò comporta, evidentemente, una maggiore digitalizzazione delle aziende sanitarie, permettendo una cura “smart” del paziente”.
“Il Consiglio Nazionale - sottolinea Giuseppe Laurino, consigliere Cndcec - attraverso il progetto attività di impresa si pone l’obiettivo di sviluppare nuove competenze professionali sulla base di chi ha specifiche conoscenze in determinati settori produttivi e tipologie di business. L’idea, condivisa con il segretario nazionale Coppola, è quella di aggregare queste professionalità attraverso la costituzione di reti professionali con l’utilizzo di una piattaforma già in essere. E’ già in atto l’organizzazione di corsi di formazione attraverso alcune scuole dei commercialisti. Hanno aderito all’intero progetto oltre 1400 studi di commercialisti di tutta Italia e professionisti con una specifica profilatura per i diversi settori”.
In conclusione, per Gianluigi Longhi, coordinatore del Cluster Sanità del Consiglio Nazionale, “l’emergenza sanitaria ha determinato innanzitutto l’impossibilità per le strutture ospedaliere, siano esse private o pubbliche, di porre in essere l’attività ordinaria di programmazione degli interventi e delle cure per i pazienti, dovendo invece far fronte ad una domanda di assistenza in emergenza. Ciò ha determinato una inefficienza del sistema, laddove l’incapacità di offrire delle cure preventive si è tradotta, nel tempo, nella necessità di dovere far fronte a delle patologie in stato avanzato. Va da sé che l’intervento “tardivo” sul paziente determina maggiori costi per il sistema sanitario che si trova a dover fronteggiare oggi delle situazioni emergenziali che ieri potevano essere gestite con un migliore costo, e ciò anche e soprattutto a beneficio dei pazienti”.
Al forum interverranno Tommaso Di Nardo, ricercatore FNC; Bruno Biagi, vicepresidente AIOP; Massimo Cirigliano, chief fiscal officer Gvm Care & Research; Valeria Brambilla, Deloitte; Daniele Virgilitto e Marcello Tarabusi, componenti gruppo di lavoro Cndcec Service Economy; Marco Cossolo, presidente Federfarma; Marco Alessandrini, amministratore delegato Credifarma.